L’Unità pubblica oggi in prima pagina una lettera dal carcere. Non è di Antonio Gramsci, no. Di questi mala tempora ci si accontenti di Antonio Padellaro. Che giunto a fine pena, affida un sobrio commiato ai suoi lettori:
siamo stati l’ultimo baluardo della democrazia
E giù un profluvio di timori, tremori e – in crescendo – terrori. Su tutti quello che, anche in casa, qualcuno distratto e smemorato perda di vista la verità. Che è una e una soltanto: la democrazia è appannaggio di chi si professa democratico, attenzione. Non è certo di tutti. E visto che gli italiani hanno votato a maggioranza per il Pdl, è evidente: ha perso la democrazia.
Nello specifico: se faccio un giornale che non vende, e chiudo, è perché il Paese è a rischio dittatoriale. Non è perché il giornale è fatto male, no. E’ perché c’è aria di fascismo. Se mi presento alle elezioni ed esco sconfitto, è un problema di democrazia. Sono vittima di una congiura illiberale. Se perdo io, perde tutta una scala di valori, perde la Democrazia con la D maiuscola, che io incarno, come indica d’altronde il mio partito, Democratico.
Rivendica un appannaggio? E sia, concediamoglielo: è appannato.
Il che spiega, d’altronde, perché vede tutto così oscuro.
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